[ Pobierz całość w formacie PDF ]
ha lingua graziosa,
piacere e giustizia fa in ogni cosa.
Non ti turbar per cosa che tu vegga,
sì che in giustizia far non fosse errante: 110
l altrui fallizie in te virtù non spenga:
s alcun si duol non ne mutar sembiante,
. . . . . . . . . .
che non è sanza pace
e giustizia verace; 115
e l uom che l ira tiene
vero conoscimento non mantiene.
Ordina il vero della tua famiglia
sì ch abbi il suo bisogno la natura:
e secondo il salaro l assottiglia 120
che troppo e poco non sconci: misura
e tempo e modo d avere procura;
veduto è dell assai
aver tormento e guai,
e del poco ordinato 125
venir letizia, per tal modo, e stato.
Paia tua faccia e l viso sempre chiaro
a mensa, e non garrir per masserizia:
sovente el vino dolce venta amaro,
quando chi l dà ne dimostra tristizia; 130
se poc ha ispenditore in avarizia,
o per la spesa larga
contra dovere isparga,
e aveditene a mensa,
in altro loco d amendarlo pensa. 135
Quando bisogna, fa ciascun servire,
secondo e gradi, a mensa, in ogni loco:
dimolte cose, ch a viltà t è dire,
falle l donzello e l berroviere e l cuoco:
lo proveder bisogna è cosa poca 140
e fan per te onore;
Letteratura italiana Einaudi 199
Giovanni Boccaccio - Rime
se mancan di signore
è talor troppo danno:
credi ch i so come le cose vanno.
Ricorda all offizial che fermo credi 145
che n tutto sia leal suo portamento:
sollecito lo fa, ispesso lo vedi;
gli famigliar, fatto l comandamento,
prima ch a Dio non faccian spiacimento,
secondo suo timore, 150
a te facciano onore:
amico mio, fratello,
l un l altro mischia non facci con ello.
Strigni che gioco né furto si faccia
in casa, e nollo rompan con puttane: 155
fuor modo el mormorio in tutto si faccia
onde procedon solo cose vane:
e tu provedi di sira e da mane,
e fredda lor bisogne
secondo ragion pogne: 160
mira poi più cagione:
a chi fallasse, dagli punigione.
Tenga ciascun sue arme apparecchiate,
sia presto ov è bisogna d ubbidire,
per esseguir le cose comandate; 165
sanza persona singular servire,
a lor non si potrebbe tanto dire;
ma chi non vuol far male,
viva netto e leale;
non può far se non bene, 170
e se altro fa, non merita gran pene.
Ultimamente, s ordini e disponi,
fa ch a te stesso non sie mentitore,
e fa d aver onore, e l cor proponi:
fa che dell ordin sia el mantenitore. 175
Saranne per ragion guadagnatore
s al buon consiglio credi
Letteratura italiana Einaudi 200
Giovanni Boccaccio - Rime
e di sé ti provvedi:
però che ciò facendo
a casa tornerai d amor godendo. 180
Letteratura italiana Einaudi 201
Giovanni Boccaccio - Rime
43
Sonetto di messer Giovanni Boccacci dove in persona d Ani-
balle parla a Scipione inanzi che combattessono, quando parla-
mentarono.
I ciel, gl iddii, l età e la fortuna,
secondo ai tuoi disiri, Iscipione,
ti tiran forse fuor d ogni ragione
a non voler con noi concordia alcuna. 4
Ma se le mie vittorie ad una ad una
narrassi e la presente condizione,
forse porresti giù l oppenione,
che splendida ti mostra la via bruna. 8
E vorresti più tosto certa pace
che speranza seguir talor fallace. 10
Risposta di Scipione ad Anibale per messer Giovan detto.
Anibale, le paci che rompesti
dislealmente a Sagunto mi fanno
certo che per punire il tuo inganno
arò gl iddii alla mia gloria presti. 4
E come allora pace non volesti,
ancora a Roma servir ti faranno;
così acquistan color che non sanno
ne lor tempi felici esser modesti. 8
Com io t ho qui d Italia tirato,
così penso por fine al tuo stato. 10
Letteratura italiana Einaudi 202
Giovanni Boccaccio - Rime
44
Disposto sum, fin che l ontosa morte
verrà per me, servir sta ninfa bella
e comportar il mal che mi flagella,
mentre che a tempo lei più nol comporte. 4
Lucea costei più che diana stella
quando me chiuse in le amorose porte,
per farme, ancor sedendo, gir sì forte
ch io voli qual per vento navicella. 8
Qual ciel adunche, o qual spietati dei
mi negarano al fin qualche buon frutto,
s io farò tutto ciò che piace a lei? 11
Ma cum vole si sia; io son del tutto
disposto a soffrir sempre per costei
poi che Amor a servirla m ha condutto. 14
Letteratura italiana Einaudi 203
Giovanni Boccaccio - Rime
45
A dir che siate bella
scemo le vostre lode,
madonna, e mi riprende ognun che m ode.
Nome non ci è conforme a quel che sete,
non so che cosa avete 5
più dell uman, più del divin ancora:
[ Pobierz całość w formacie PDF ]